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L'Italia e il cibo nella Grande Guerra




Nella giornata di martedì 21 maggio, presso l’Istituto professionale statale per i servizi alberghieri e la ristorazione “Santa Marta” di Pesaro, si è svolta una conferenza dialogata organizzata dall’Associazione Nazionale Faleristica (ANF) e dalla Federazione Italiana Cuochi (FIC) della provincia di Pesaro-Urbino dal titolo “Storia, Unione, Alimentazione”.

Due storici militari d’eccezione, il prof. Marco Scardigli e il prof. Andrea Santangelo, insieme al gen. Giovanni Ramunno e agli studenti dell’Istituto, hanno tratteggiato, la valenza storico sociale del cibo nella evoluzione della comunità nazionale durante la Grande Guerra.

Il presidente ANF, Raffaele Scozzafava e il presidente FIC Pesaro-Urbino, prof. Paolo Esposito, hanno dato il via ai lavori enfatizzando il ruolo della cucina ai fini della crescita identitaria del nostro Paese e sottolineando come l’eccellenza e il prestigio di oggi rappresentino l’eredità di un passato fatto di sacrifici e dedizione.

Il professor Santangelo ha illustrato e spiegato, con numerosi esempi, i grandi cambiamenti registrati dalla società italiana a seguito della 1^ Guerra Mondiale. Fra questi il nuovo ruolo delle donne, i rapporti fra gli uomini al fronte e le loro famiglie e più in generale le nuove relazioni politiche scaturite dal periodo bellico.

Il prof. Scardigli ha evidenziato come la Grande Guerra non sia stata solo un conflitto concentrato nella sola parte settentrionale dell’Italia, ma una vera e propria “guerra degli italiani” considerata la partecipazione dei giovani meridionali al conflitto, un aspetto riverberato nelle abitudini alimentari acquisite. Parimenti, il relatore ha evidenziato come la consistenza e le modalità di somministrazione delle razioni viveri in tre lunghi anni di guerra abbiano radicalmente cambiato le abitudini degli italiani rientrati dal fronte.

Il gen. Ramunno, nel suo intervento, ha focalizzato l’attenzione sulla logistica militare e i relativi rapporti che la stessa ha con l’organizzazione del lavoro anche in ambito civile. Con la sua presentazione, ha, inoltre, evidenziato come l’alimentazione della truppa e quella dei civili siano state due facce della stessa medaglia; le stesse, infatti, hanno comportato un intervento pubblico nelle relazioni industriali, che il relatore ha menzionato evidenziandone gli effetti su quella che ha definito come “la guerra della logistica”.



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